Spesso mi è capitato di vedere in giro dei lavori molto dotti, molto belli, soprattutto dal punto di vista grafico, presentati in una maniera che non rendeva giustizia a tutto quel lavoro ben fatto.
In questa mini-guida spiegherò come creare una presentazione accattivante di un progetto creativo. Che sia di graphic design, di moda o di comunicazione visiva.
Inutile dire che le mie sono delle indicazioni di massima da adattare ad ogni singolo caso.
Partiamo da un presupposto
Quando si presenta un lavoro ricordiamoci di avere di fronte un interlocutore che conosce poco o niente di quello che abbiamo fatto, l’unica informazione (o stimolo) che ha nella testa è risolvere la propria esigenza. Di solito questo vuol dire fare soldi. (Ma questo è un altro discorso.)
Detto ciò, quindi, ricordiamo che è buona norma (ne va anche del successo della presentazione stessa) preparare l’interlocutore a percepire il concept alla base della nostra creazione.
La presentazione di solito la divido in tre fasi:
Fase 1 Brief
Definiamo l’esigenza, gli obiettivi ed i tempi
In questa parte inseriamo di nuovo il brief, o ne scriviamo uno in maniera corretta usando meno parole possibili e schematizzando i concetti il più possibile, mettendo in evidenza due due concetti:
- Le esigenze del cliente
- L’obiettivo che intende raggiungere
Arricchiamo il tutto con logo e immagini del prodotto o del servizio che offre il cliente.
Di solito sono tutti un po’ vanitosi, questo servirà anche a catturare la loro attenzione.
Inoltre, in questa fase si definisce il tempo che il cliente ha deciso di mettere a disposizione per completare il lavoro, il tempo che secondo noi occorre affinché l’obiettivo sia raggiunto e si prepara una lista di cose da fare. Quest’ultima io preferisco chiamarla capitolato, perché è proprio una vera e propria lista di artefatti comunicativi da creare (ad es. bigliettino da visita aziendale, bigliettino da visita per il direttore, bigliettino da visita per i rappresentanti, pack primario, secondario, shopper, poster 70×100, poster 6×3, etc.)
Fase 2 – Ricerca e analisi
Questa è la parte più importante del progetto, per cui, più impegno dedichiamo ad essa più il progetto avrà un’idendità forte, ma, soprattutto, dal punto di vista strategico, raggiungerà l’obiettivo che abbiamo fissato al punto 1.
In questa fase procederemo a:
- Individuazione e analisi di almeno 4 competitors con una piccola descrizione dell’attività, dei prodotti/servizi, dell’area geografica in cui operano, dell’anno di fondazione. Per ognuno raccogliere immagini di riferimento (logo, pubblicità, web, social, altro che potrebbe essere inerente il nostro progetto). Aggiungere eventuali cambiamenti subiti negli anni, sia a livello societario che dal punto di vista dell’immagine.
- Swot. Individuare punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce riguardo il nostro cliente ed i propri competitors
- Individuare e descrivere il target a cui l’azienda, il prodotto o servizio si rivolge
- Individuazione di parole chiave intorno alle quali iniziare ricerche per costruire scenari. Si può partire da elementi che caratterizzano il prodotto oppure da obiettivi che il nuovo brand si pone, dal target di riferimento o da altri elementi che possono essere inerenti il brand o il prodotto da pubblicizzare.
- Individuazione di 2/3 scenari su cui lavorare
- Individuazione di concept partendo dagli scenari scelti. Descriviamo a parole quello che andremo poi a rappresentare graficamente e che diventerà il nostro prodotto.
Fase 3 – Proposte
Qui entra in gioco la creatività, in questa fase buttiamo fuori tutto il nostro estro e prepariamo, sulla base degli scenari individuati, delle bozze grafiche. La presentazione delle bozze può variare in funzione del progetto da presentare, chiaramente un logo avrà una presentazione diversa rispetto ad una campagna pubblicitaria pertanto, i punti possono, di conseguenza, subire delle variazioni in corso d’opera.
- Sviluppo idee (preferibilmente sempre a mano) in funzione degli scenari, delle parole e dei valori individuati
- Scelta di una sola idea per ogni scenario da inserire. Qui entra in gioco un po’ il gusto personale
- Inserimento di un mockup per ogni idea scelta
- Ripetere per tutte le proposte da presentare (di solito due o tre).
- Concludere la presentazione con i propri recapiti.
Software
Generalmente il software utilizzato è Adobe InDesign, software di impaginazione oramai leader nel mondo dei grafici professionisti. Oltre ad avere una miriade di funzioni comodissime per creare e gestire layout in maniera molto rapida, ha una funzione che trovo utilissima: permette di importare files sorgenti dai vari software, quali Illustrator o Photoshop, i software più utilizzati dai graphic designers. Da illustrator, ad esempio, posso importare direttamente le tavole che preferisco mentre da Photoshop posso addirittura decidere, stesso da InDesign, quali livelli mostrare e quali nascondere.
Fantastico!
Immaginate di avere in un file .Ai un bigliettino da visita, una carta intestata ed una busta da lettera. Bene, potete inserire le grafiche evitando i noiosi passaggi di esportazione, ottimizzazione etc. La cosa più comoda (e se vogliamo figa) è che, una volta completata l’impaginazione, se abbiamo bisogno di apportare una modifica al file, possiamo farlo direttamente in Illustrator (o Photoshop) ed il file si aggiornerà in maniera automatica anche nell’impaginazione. Comodo no? 🙂
Vantaggi
- L’attenzione del cliente.Il primo dei vantaggi è che il vostro cliente si scolleghi da quello che stava vivendo finora per concentrarsi sul vostro lavoro. Questo avendo avuto cura di preparare un’ottima prima e seconda fase.
- Filo conduttore. Non so voi ma io chiacchiero spesso e soprattutto mi perdo facendo dei giri enormi, i quali potrebbero essere deleteri e compromettere la presentazione. In questo modo, quindi risparmiamo anche tempo.
- Velocità. Utilizzando il metodo con il software di impaginazione indicato, si risparmia molto tempo per l’impaginazione, anche se il cliente chiede di apportare delle modifiche. Personalmente ho preparato un modello universale con dei campi dinamici che mi consente di avere sempre presentazioni diverse senza dover ogni volta riprepararsi tutto.
Ho escluso volutamente la parte grafica perché quella, chiaramente è a discrezione vostra. Basta tenere ben presente le regole basilari quali la coerenza dello stile tipografico, del mood grafico, la giusta osservazione dell’aria di rispetto di ogni elemento grafico, a tal proposito io preferisco sempre inserire una sola soluzione per tavola, tranne in casi in cui c’è bisogno di creare un confronto.
Un giorno posterò una guida su come impaginare una presentazione.
Se avete da farmi vedere delle cose, potete contattarmi, sarò lieto di darvi qualche consiglio.
Spero che la guida vi sia utile per le prossime presentazioni.